Gastrobase.it
Gastroenterologia Xagena
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

La steatosi è un maggior determinante nella progressione della fibrosi nei pazienti con epatite C, forma lieve


Nei pazienti con epatite C, forma lieve, l’utilità della terapia antivirale è tema di discussione.

Uno studio, condotto presso l’Hopital Sant-Antoine di Parigi, ha valutato l’impatto della steatosi sulla progressione della fibrosi nei pazienti non trattati con epatite C, forma lieve.

Nello studio hanno preso parte 135 pazienti non trattati, di età media 38 anni, con un fattore di rischio di infezione noto ( 68 per infusione, 67 per uso di droga per via iniettiva ) che sono stati sottoposti a due biopsie dopo un intervallo medio di 61 mesi ( 18-158 ).

Alla prima biopsia epatica tutti i pazienti avevano un punteggio METAVIR di A1F1 o più basso.

E’ stata considerata progressione della fibrosi avere un punteggio di 3-4 alla seconda biopsia epatica.

Nel corso del periodo osservazionale la progressione della fibrosi si è presentata in 21 pazienti ( 16% ), in media dopo 65 mesi.

La probabilità cumulativa di progressione della fibrosi a 4 e a 6 anni è stata del 5.2% e 19.8%, rispettivamente.

All’analisi multivariata, la steatosi era il solo fattore indipendente predittivo di progressione della fibrosi ( RR: 4.8 ).

La probabilità di progressione di fibrosi era significativamente associata alla percentuale di epatociti con steatosi.

I risultati dello studio forniscono elementi a sostegno dell’impiego della terapia antivirale nel sottogruppo di pazienti con epatite lieve e steatosi.( Xagena2005 )

Fartoux L et al, Hepatology 2005; 41: 82-87

Inf2005 Gastro2005


Indietro