La capacità di prevedere quali pazienti hanno maggiori probabilità di raggiungere una risposta virologica sostenuta ( SVR ) con PegInterferone e Ribavirina potrebbe essere utile per ottimizzare la terapia per l'epatite C ( infezione da virus HCV ).
Uno studio internazionale di coorte di non-intervento ha valutato il valore predittivo di una risposta virologica ( VR ) alle settimane 2, 4 e 12 di trattamento, rispetto alla risposta virologica sostenuta.
I pazienti con infezione da virus HCV, naive al trattamento, ( n=7.163 ). di età maggiore o uguale a 18 anni, sono stati trattati con PegInterferone e Ribavirina a discrezione del medico curante.
La principale misura di esito era il valore predittivo di una risposta virologica ( HCV RNA inferiore a 50 UI/mL ) alle settimane 2, 4, e 12 di trattamento riguardo a SVR24 ( HCV RNA inferiore a 50 UI/ml dopo 24 settimane di follow-up senza terapia ) del genotipo HCV.
Il tasso generale di SVR24 è stato pari al 49.4%.
Il tasso SVR24 dei pazienti con un titolo RNA HCV inferiore a 50 UI/mL alle settimane 2, 4, e 12, è stato, rispettivamente, pari a 66.2%, 68.4%, e 60.3% tra i pazienti con genotipo 1; 82.0%, 76.3%, e 74.2% tra i pazienti con genotipo 2; 67.3%, 67.3%, e 63.8% tra i pazienti con genotipo 3; e 59.4%, 63.3%, e 54.3% tra i pazienti con genotipo 4.
E’ emerso che l'assenza di risposta virologica entro la settimana 12 aveva il più alto valore predittivo negativo in tutti i genotipi.
In conclusione, una risposta virologica alla settimana 2 o 4 era associata al più alto valore predittivo positivo per la risposta virologica sostenuta alla 24.ma settimana, con differenze in base al genotipo del virus HCV. ( Xagena2012 )
Marcellin P et al, Hepatology 2012; 56: 2039-2050
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