Xagena Mappa
Gastroenterologia Xagena
Xagena Newsletter
OncologiaMedica.net

Danno miocardico nei pazienti con infezione da virus della epatite C


L'esistenza di un nesso diretto tra infezione da virus dell'epatite C ( HCV ) e danno miocardico non è stata confermata.

È stata studiata l'associazione tra condizioni del miocardio e HCV nei pazienti con epatite cronica HCV-correlata mediante scintigrafia miocardica con tallio-201.

In 217 casi consecutivi di infezione cronica da HCV senza cardiopatia conclamata, sono state effettuate elettrocardiografia ( ECG ), ecocardiografia, test sierici di danno miocardico e scintigrafia miocardica con tallio-201.

Il danno miocardico è stato confermato dal punteggio di gravità ( severity score, SS ), che è stato calcolato come la somma dei punteggi di difetto di perfusione con tallio-201.
Il punteggio di gravità è stato rilevato prima e dopo terapia con Interferone ( IFN ) in 200 pazienti con epatite cronica C.

Un ECG anormale è stato trovato nel 9% dei pazienti con epatite cronica C.

Un punteggio di gravità anomalo è stato trovato nell’87% dei pazienti con epatite C cronica.

Fattori indipendenti legati a un più alto punteggio di gravità pretrattamento sono stati: punteggio dell'indice di attività istologica, titolo sierico di HCV RNA, e tasso di scomparsa di indocianina verde.

Dopo la terapia con Interferone, il punteggio di gravità è migliorato nei pazienti con risposta virologica sostenuta.

Tra i recidivanti, il punteggio di gravità è migliorato alla scomparsa iniziale di HCV RNA, ma è peggiorato con la ricomparsa di HCV RNA.

Il punteggio di gravità nei responder non-virali non è cambiato con la terapia con Interferone.

In conclusione, difetti di perfusione miocardica sono stati trovati nell’87% dei pazienti con epatite cronica C, e sono migliorati con l'eradicazione virale mediante terapia a base di Interferone. ( Xagena2013 )

Maruyama S et al, J Hepatol 2013; 58: 11-15

Gastro2013 Inf2013 Cardio2013 Farma2013



Indietro